La popolazione italiana vive molto a lungo: la speranza di vita alla nascita è di 83,1 anni. In Europa siamo secondi solo alla Spagna (83,4) e precediamo paesi come Francia, Svezia, Austria, Olanda. Nel 2018 sono nati in Italia 449 mila bambini, il peggior risultato dall’Unità d’Italia ad oggi. Il saldo con il numero dei morti è negativo (-187 mila unità), compensato solo dal saldo migratorio positivo (+190 mila unità). Il movimento naturale della popolazione (nati – morti) è però sempre più negativo mentre il saldo migratorio è sempre meno positivo. Sono dati che parlano chiaro: l’invecchiamento della popolazione in Italia è un elemento strutturale.
Questi dati sono inoltre destinati a “peggiorare” sempre di più determinando un sostanziale problema nella gestione del contesto socio-economico a medio lungo termine. E’ quindi evidente che in questo contesto la popolazione fragile ed in particolare la popolazione disabile abbia bisogno di ancora maggior supporto. Ad oggi, in Italia, le persone con disabilità sono infatti più di 4 milioni di cui circa tre affette da grave disabilità, di queste il 50% sono anziani e circa 1,5 milioni sono ultra 75enni. All’interno del rapporto ISTAT del 2019 viene fatto notare come “è evidente la rilevanza del contesto sociale nel trasformare un deficit di salute con riduzione/perdita di autonomia in disabilità, disabilità che porta ad un’evidente necessità di dipendere da altri per attività anche basilari, ma essenziali (bagno/doccia, usare servizi igienici, coricarsi/alzarsi dal letto, sedersi/alzarsi da una sedia, vestirsi/svestirsi, mangiare) con profonda lesione del senso di dignità personale…….”. In questo contesto risulta sempre più complesso garantire gli elevati standard sanitari attuali con una previsione di aumento della spesa pubblica per LTC (Long Term Care) di più del doppio rispetto a quella attuale all’interno di una proiezione elaborata dal MEF (Ministero Economia e Finanze-Dipartimento della Ragioneria dello Stato) al 2060.
In sintesi questa è la fotografia descritta dal Dott. Giovanni Guandalini durante la prima parte del seminario del 28 Maggio 2020 “Abilitare all’Abitare: Soluzioni architettoniche, tecnologie e servizi per le persone con fragilità e per l’invecchiamento attivo” organizzato nell’ambito dei laboratori di tesi (LaTe) del corso di studio ingegneria Edile–Architettura dell’Università degli Studi di Trento.
Questo contesto ha introdotto l’intervento dell’Ing. Andrea Grisenti, Project Manager del progetto Ausilia, che ha avuto come obiettivo quello di descrivere, nella seconda e ultima parte del seminario, agli studenti il progetto stesso dettagliando l’intera infrastruttura tecnologica ad oggi disponibile all’interno del LABORATORIO AUSILIA (sia per la parte di Appartamento Domotico che della Palestra Ausili).
Nonostante il seminario, per le ovvie “restrizioni” generate dall’emergenza sanitaria Covid19, sia stato effettuato in forma di teleconferenza ha avuto un’ottima partecipazione da parte degli studenti. Hanno infatti partecipato piu di 25 persone all’evento, la quasi totalità composte da studenti degli ultimi anni del corso di laurea di Ingegneria Edile–Architettura, il quale ha avuto una duranta di più di 2 ore.
Il Gruppo di lavoro di Ausilia ringrazia la Prof. ssa Michela Dalprà per aver permesso l’organizzazione del seminario e per la possibilità di disseminazione dei risultati di progetto a potenziali progettisti di domani che, visto il contesto sopra descritto, è probabile si trovino, nel corso della loro carriera professionale, di fronte a committenti con specifiche necessità abitative dovute dalla loro condizione di fragilità.