3 Dicembre – Conoscere il mondo della disabilità

Durante la giornata di ieri, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, l’Istat, il Comitato Italiano Paralimpico e l’Inail hanno promosso un’iniziativa congiunta, patrocinata dalla Camera dei Deputati, per far conoscere meglio e in modo rigoroso il mondo della disabilità nel nostro Paese. Alla presenza del Capo dello Stato, sono stati presentati i risultati di un nuovo rapporto realizzato dall’Istat per valorizzare e mettere al servizio della collettività e dei decisori politici il vasto patrimonio informativo a disposizione dell’Istituto su un tema così rilevante ma al contempo ancora poco conosciuto nelle sue molteplici dimensioni.

In Italia le persone con disabilità sono il 5,2% della popolazione (3milioni e 100mila), di questo 5,2% quasi il 50% sono anziani e di questi 990mila le donne. I numeri parlano quindi di 1,5 milioni di ultra 75enni in condizione di disabilità . Il 26,9% delle persone con queste limitazioni vive da sola, il 26,2% con il coniuge, il 17,3% con il coniuge e figli, il 7,4% con i figli e senza il coniuge, circa il 10% con uno o entrambi i genitori, il restante 12% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare.

Dato che fa riflettere è che attualmente 600mila persone risultano essere completamente prive di una rete d’aiuto, il 61% del totale vive in cattive condizioni di salute contro lo 0,6% delle persone senza gravi limitazioni.

In Italia sono circa 2 milioni e 300 mila le famiglie nelle quali vive almeno una persona con limitazioni gravi. Per assistere il familiare con disabilità il 32,4% delle famiglie riceve sostegno da reti informali; si tratta di una percentuale quasi doppia rispetto al totale delle famiglie (16,8%). ​Le famiglie in cui vivono persone con disabilità, inoltre, faticano a conciliare la carriera lavorativa e l’attività di cura.

Importante il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Le persone con disabilità rappresentano un giacimento di qualità, energie e risorse di cui il Paese spesso si priva perché non li mette nelle condizioni di esprimerle”.

Il rapporto sopra citato ed altri interessanti documenti sono presenti a questo indirizzo.